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MONTERCHI
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Da Arezzo dirigendosi alla volta della Foce di Scopetone, si giunge a PALAZZO DEL PERO località nei pressi della quale si può visitare la pieve di San Donnino a Maiano Sorto verso il X secolo, l’edificio ha subito varie ricostruzioni e rimaneggiamenti a partire dal Trecento, mentre del XV secolo conserva, nella parte absidale, alcuni affreschi. Da Palazzo del Pero si raggiunge MONTERCHI, antico castello fondato intorno all’XI secolo che, per la sua posizione di confine fu dotato, nel corso del Medioevo, di una cinta muraria. Sotto il dominio dei Tarlati di Pietramala fino al 1440, data del passaggio alla Repubblica fiorentina, si procedette a rinforzare la cerchia difensiva che in parte si conserva mentre, a seguito di ricostruzioni e di terremoti, si sono perduti alcuni antichi edifici fra i quali la PIEVE romanica. Dedicata a San Simeone e ricordata fin dal 1230 la chiesa, sottoposta (come il castello) al patronato dei Tarlati di Pietramala, venne successivamente ampliata e trasformata, poi ricostruita fra il 1830 ed il 1832, ed infine riedificata intorno al 1960. Al suo interno sono custodite alcune opere d’arte di un certo pregio, fra le altre: un Ciborio del tardo Quattrocento forse riferibile ad Andrea Sansovino ed una Presentazione al Tempio di Durante Alberti. Fuori dalla cinta muraria, sulla strada che conduce a Città di Castello, si trova la CAPPELLA DI SANTA MARIA DE MOMENTANA (o DE SILVA) che, già menzionata nel Duecento, nel 1785 – ridotta di dimensioni – venne trasformata in cappella cimiteriale, dopodiché, nel 1956, completamente riedificata. All’altar maggiore vi si conservava l’affresco, staccato nel 1911, della Madonna del Parto di Piero della Francesca, che ora ha trovato sistemazione in uno spazio appositamente allestito, il MUSEO “MADONNA DEL PARTO”, dove un istruttivo percorso documenta anche le fasi del restauro del pregevole dipinto. Piero della Francesca, che nacque nella non lontana Sansepolcro, eseguì questa straordinaria opera probabilmente intorno al 1455, in un tempo prossimo alla realizzazione del Ciclo della Vera Croce nella chiesa di San Francesco ad Arezzo. Per quanto il dipinto pierfrancescano sia il polo di attrazione di Monterchi sempre nel paese si può visitare la chiesa di SANT’APOLLINARE ALLE VILLE che, risalente al XII secolo, mantiene del suo antico impianto l’abside semicircolare e, per quanto sia l’esterno che l’interno abbiano subito rifacimenti in varie epoche, vi si conservano affreschi del XV e XVI secolo.
Da Monterchi, dirigendosi alla volta di Anghiari, si trova la Pieve di Santa Maria a Corsano che è ricordata, perlomeno nel 1198, quale possesso dei Camaldolesi. L’edificio è interessante e piuttosto inusuale a motivo della torre campanaria, del XII-XIII secolo, che si erge sul portale d’ingresso e che pare rimandare ad una tipica soluzione del romanico francese. L’interno, a navata unica, venne modificato durante il Quattrocento, mentre al XVII secolo rimonta l’altar maggiore che racchiude un affresco con la Madonna del Latte di ambito aretino e databile al XIV secolo.

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