immagine banner

CAMALDOLI
upload/camaldoli.jpg
Dal sacro monte della Verna, sempre attraversando il Parco delle foreste casentinesi, si può raggiungere un altro luogo di grande rilevanza cultuale ed artistica: il monastero di Camaldoli Il vasto territorio fu donato, nei primi anni del Mille, dal conte Maldolo (da cui Ca’ Maldoli), feudatario del vescovo di Arezzo, a San Romualdo, il quale riformando la regola di San Benedetto, nel 1012 dette vita in questi luoghi all’ordine camaldolese e fece edificare il nucleo originario dell’eremo e, poco dopo, la foresteria dove venivano accolti i pellegrini. Il complesso architettonico: scenario di numerose vicende e centro di diffusione di cultura, soprattutto durante il Quattrocento, è costituito da una serie di edifici: il monastero, la chiesa, e la foresteria. Quest’ultima conserva un bel chiostro detto di Maldolo del x-xi secolo, ed un altro quattrocentesco. La chiesa, dedicata ai Santi Donato e Ilariano, risalente al 1509-1524, sorge su un precedente edificio del Mille, il suo interno, barocco, si deve ad una ristrutturazione settecentesca; vi si conservano cinque tavole eseguite appositamente da Giorgio Vasari e che raffigurano la Madonna col Bambino e i Santi Giovanni Battista e Girolamo, la Natività, la Deposizione e Due episodi della vita di Sant’Ilariano; dall’edificio si accede al chiostro e alla farmacia cinquecentesca. Il monastero, tuttora abitato dai monaci, conserva il refettorio seicentesco con decorazioni di importanti artisti coevi. Dal monastero si raggiunge l’Eremo, situato in una posizione assai suggestiva, che fu la prima sede dell’ordine fondato da San Romualdo. Gli edifici visitabili (è precluso alle donne l’accesso alle celle abitate dagli eremiti) sono la Biblioteca e la chiesa di San Salvatore che, consacrata nel 1027, venne ristrutturata durante il Settecento. Da Camaldoli è possibile effettuare varie escursioni e, proprio dal Sacro Eremo, è consigliabile addentrarsi nella foresta della Lama attraverso i Fungacci e il sentiero degli Scalandrini, anche se ben più numerose sono le possibilità di godere delle bellezze naturalistiche di un luogo che unisce un paesaggio incantevole a segni indelebili di arte e devozione.

Torna alla pagina precedente