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CASTIGLION FIORENTINO
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Da Arezzo percorrendo il versante orientale della Valdichiana, superando le località di Olmo, Puliciano e Rigutino, si giunge a Castiglion Fiorentino Le sue origini che risalgono al periodo tardo-arcaico ed ellenistico, sono in stretto rapporto con l’importanza strategica conferita al borgo dalla sua posizione su di un colle che vigila su un’importante via di comunicazione che da Arezzo si spinge verso sud. E il legame di Castiglione con Arezzo che rimonta al Mille, si manifestò con la costruzione e il successivo ampliamento, per cura degli aretini, della cinta muraria duecentesca e con la trasformazione del Cassero. Dominata successivamente da Perugia, quando nel 1384 Castiglione (già definito “aretino”) entrò a far parte della Repubblica fiorentina prese la sua attuale denominazione. Il nucleo centrale della cittadina è la Piazza del Municipio con le cosiddette LOGGE DEL VASARI edificate nel Cinquecento e che aprono, suggestivamente, sulla vallata sottostante; di fronte si erge il cinquecentesco PALAZZO COMUNALE che già edificato su un precedente edificio ha avuto un riadattamento durante la prima metà del XX secolo. Nel CASSERO, già edificato fra l’XI e il XII secolo e poi rafforzato durante il dominio di Perugia, con la costruzione del CASSERETTO, e nelle sue pertinenze è ospitata la PINACOTECA COMUNALE, ricca di opere d’arte di straordinaria importanza. Vi si conservano, infatti, un Crocifisso ligneo del tardo Duecento, un San Francesco di Margarito d’Arezzo, il frammento di una Maestà eseguita da Taddeo Gaddi, e due opere di uno dei grandi protagonisti della pittura del rinascimento, Bartolomeo della Gatta, il San Francesco che riceve le stimmate, realizzato nel 1486 e il San Michele Arcangelo che l’artista dovette eseguire con uno dei suoi allievi, Matteo Lappoli. Nella Pinacoteca vi si possono ammirare anche capolavori di oreficeria medievale quali il Busto-reliquiario di Sant’Orsola della fine del Trecento, ed altre opere pittoriche di Giovanni di Paolo, di Jacopo del Sellaio, del Papacello e di Giovan Domenico Ferretti.
Dalla piazza del Municipio si scende nella parte bassa del paese dove si trovano tre importanti edifici di culto la COLLEGIATA DI SAN GIULIANO, la PIEVE VECCHIA, e la CHIESA del GESÙ. La COLLEGIATA, ricostruita fra il 1840 ed il 1853, conserva opere d’arte di straordinario valore: la Madonna col Bambino in trono fra angeli e Santi di Segna di Bonaventura, un’Adorazione di Lorenzo di Credi e una pregevole tavola di Bartolomeo della Gatta la Madonna in trono col Bambino e Santi del 1486, mentre di un collaboratore di questo artista, Angelo di Lorentino (figlio del più noto Lorentino d’Andrea, seguace di Piero della Francesca) è un’opera del secondo decennio del Cinquecento una Madonna col Bambino in trono fra due Santi. Importante la PIEVE VECCHIA che riedificata nel 1451 conserva una splendida Deposizione di Cristo ad affresco eseguita nel 1483 dal cortonese Luca Signorelli.
Dirigendosi alla volta di Cortona, gioiello della Valdichiana, si incontra sul percorso il Castello di Montecchio Vesponi che, possesso nel Mille della famiglia Guasconi, in seguito alla battaglia di Campaldino, nel 1289, entrò a far parte del dominio fiorentino. Ceduta al capitano di ventura Giovanni Acuto, presenta, nell’attuale assetto, alcune costruzioni duecentesche.

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